giovedì 6 ottobre 2011

il mio essere vegetariana ...

http://www.scienzavegetariana.it/ricette/lista_ricette.php

Gli animali non sono cose da mangiare ma esseri senzienti con la nostra stessa capacità di soffrire, di amare la vita e di avere terrore della morte. Se gli animali non fossero in grado di soffrire, se non avessero paura della morte non fuggirebbero davanti al predatore.
La carne non è un alimento adatto all’essere umano strutturato anatomicamente e fisiologicamente a nutrirsi di frutta, semi e vegetali. Se l’uomo fosse un animale onnivoro avrebbe gli attributi adatti ad inseguire, arpionare, dilaniare la preda, oltre che un apparato digerente adatto a digerire la carne.
La carne è un alimento cadaverico, contiene putrescina, istamina, ammoniaca, adrenalina. Il terrore dell’animale dovuto alla mattazione, le malattie, oltre i molti medicinali somministrati agli animali come sulfamidici, cortisonici, ormoni, antibiotici ecc. che entrano nel metabolismo di chi mangia la carne causano un gran numero di malattie anche tumorali.
Se la carne fosse necessaria alla salute degli uomini come si spiega l’ottima salute dei vegetariani?.
La carne è un alimento estraneo al nostro organismo: abbassa le difese immunitarie lasciandoci inermi di fronte a qualsiasi infezione batterica o virale. Ogni pasto a base di carne sottrae al nostro organismo energia quanto 5 km di corsa.
Un’alimentazione sbagliata abbrevia la vita di un individuo: è come far viaggiare a gasolio un’automobile progettata per far funzionare a benzina. Se l’essere umano si alimentasse secondo la sua natura, come le altre specie animali potrebbe vivere 7 volte il suo periodo di sviluppo, cioè 130 anni, età raggiunta solo dalle popolazioni vegetariane.
Gli allevamenti intensivi inquinano il suolo, le falde acquifere, l’aria oltre che essere causa principale di disboscamento: un hamburger costa 5 mq di foresta.
Un manzo consuma derrate quanto 12 persone. I campi di concentramento e di sterminio non possono essere condannati e maledetti solo se le vittime sono esseri umani e giustificati e benedetti se invece i condannati sono gli animali.
La lunga sofferenza degli animali negli allevamenti intensivi e l’agonia dei trasporti si concludono negli orrori dei mattatoi da dove esce il cibo maledetto.
La carne scatena nell’uomo l’istinto dell’aggressività e della violenza, della sopraffazione del più debole, oltre l’angoscia, l’inquietudine, l’instabilità psichica. Finché l’uomo si alimenterà come gli animali feroci non può che avere la natura degli animali predatori.
Mangiare la carne è un’azione crudele: è come se una razza sentendosi superiore, allevasse noi e i nostri figli a scopo alimentare. Se all’uomo non importa la sofferenza degli animali perché dovrebbe importare agli angeli la sofferenza degli uomini?
L’alimentazione carnea incide in modo pesante sulle finanze individuali, famigliari e collettive. Con il costo di un kg di carne si possono acquistare sostanze vegetali 10 volte superiore.
Solo con l’alimentazione vegetariana è possibile sfamare tutta la popolazione mondiale e scongiurare le tensioni internazionali che nascono da gravi crisi alimentari. I terreni destinati a prodotti vegetali producono un quantitativo 10 volte superiore alla carne.
Rifiutando la carne ci si dispone a vivere secondo la legge dell’amore universale enunciata dai grandi uomini di pensiero e di spirito di ogni tempo e paese che hanno esteso il concetto di prossimo ed il comando non ammazzare dall’uomo ad ogni essere senziente.
Gli animali più forti, più longevi, più prolifici e più miti sono vegetariani. la loro forza sconfessa la teoria che sono le proteine della carne a dare vigore. Da dove traggono questi animali le proteine per formare le loro possenti masse muscolari?
L’alimentazione vegetariana dispone l’essere umano alla mitezza, alla serenità, alla tolleranza, al benessere psicofisico, alla pace. L’uomo è ciò che mangia: se si nutre di violenza e di morte non può che subire gli effetti delle sue azioni secondo la legge di causa-effetto.
Con l’alimentazione vegetariana l’uomo ritorna al piano originale di Dio per l’uomo prima del peccato, secondo il comando di Genesi 1,29: “Ecco, io vi do ogni erba che produce seme ed ogni albero in cui è frutto saranno il vostro cibo...” Se Dio avesse autorizzato l’uomo a mangiare la carne trascurando la sofferenza delle sue stesse creature sarebbe un dio ingiusto e crudele, dal momento che l’uomo può benissimo assicurare il suo sostentamento alimentare senza spargimento di sangue.
La realizzazione del regno di Dio passa necessariamente attraverso la pace instaurata tra gli esseri umani e tra questi e tutte le altre creature. Se l’uomo arrivasse ad abolire ogni violenza tra i suoi simili ma continuasse a torturare gli animali, a sfruttarli,a massacrarli nei mattatoi, la terra continuerebbe ad essere un inferno per gli animali e l’inferno e il paradiso non possono convivere nello stesso luogo.
L’indifferenza verso il dolore degli animali ed il conseguente disprezzo della loro vita abitua l’uomo a convivere con l’idea della violenza e della sopraffazione del più debole rendendolo insensibile e crudele anche nei confronti del suo stesso simile. Se fossi tu ad essere torturato o mutilato da qualcuno che non esita anche ad ucciderti per di procurarsi un piacere, certo non accetteresti di buon grado la legge del più forte.
Se si accetta come regola di vita la legge del “pesce grosso che mangia quello piccolo” allora occorre anche accettare di buon grado il sopruso dei prepotenti, le ingiustizie dei disonesti, la violenza dei criminali, l’oppressione degli invasori. Solo dal rispetto del sacro valore della vita e dalla capacità di condividere l’altrui sofferenza può nascere una nuova coscienza umana in grado di realizzare un mondo migliore.

Nessun commento:

Posta un commento