giovedì 27 ottobre 2011

Vagando ancora ...


Perché mi risulti affascinante vorticare nei vari aspetti dell'esistenza, quasi senza appigli e con una costante attrazione verso l'orlo del cambiamento, non l'ho mai spiegato chiaramente a me stessa.

Però quando mi accade, vibro. Ed a me quella vibrazione dà un'energia indescrivibile. Una sottile inquietudine avvolge il basso ventre, una vaga vertigine annebbia la vista ed ecco che tutto ricomincia! La novità mi abbraccia e rapisce, la paura della fine appena avvenuta lascia il posto all'eccitazione di un altro inizio!

E si riparte come marinai, mezzi sbilenchi ed acciaccati, un po' bruciacchiati dal sole ma felici che quel sole ci sia, felici di ripetere nuovamente l'esperienza dell'ignoto. Oh, certo, arriveranno schianti negli scogli, delusioni, schiaffi in faccia e mal di mare... ma io che ci posso fare se quando vedo lo spettacolo meraviglioso del paesaggio, mi dimentico che sto sanguinando per le botte prese? Ed anzi quel sangue mi pare che sgorghi di meno, o anzi sta proprio smettendo di sgorgare.

L'idea che si possa ricominciare un numero infinito di volte, spaziando, mi fa sentire un po' disadatta a questo mondo ma sorella di chi ama sperimentare. Non so opporre resistenza all'onda che trascina. Dovrei, forse, per sopravvivenza, ma non lo faccio. Potrei morirne, lo so, ma sarebbe solo il dono estremo di me stessa, il tributo finale a quella bellezza...



Da me a te.

Dal centro al vertice e ritorno.

Da quiete a vortice ogni giorno.

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