domenica 23 ottobre 2011

Sonetto, all’ingannevole - Roberto Sanesi



Un calco d’aria. Attorno. E il freddo.
Ci puoi inserire un come, un quando.
Puoi dire io, tu… E spingere la porta
fino a schiacciare l’ombra. E’ ancora
un improbabile noi che vi s’annida:
la differenza, il fra, l’attimo acrobata, la
figura obliqua. Scava. Vi incontri
un forse corpulento, nòcciolo duro. Ora
ti strangola a memoria. Ti avverto.
Se ho visto correre attorno alle tue labbra
lo stercorario in amore, mentendo,
so che non mi ingannavo: era un cògito,
tenera falsa minuscola valanga
fra le chele vibranti di narciso.

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